Il reinserimento dall’esecuzione penale
A fianco dell’Associazione il Centro Francescano di Ascolto, la Fondazione Banca del Monte di Rovigo contribuisce a sostenere il progetto che si occupa di persone che vivono nel disagio e nell’emarginazione.
In particolare il progetto, attuando l’ordinamento penitenziario e il regolamento di esecuzione che prevede il reinserimento e la riabilitazione sociale, si occupa di iniziative a favore di detenuti reperendo e mobilitando risorse e collaborazioni sul territorio.
Con azioni sperimentali anche attraverso cooperative sociali (L.R. 20/1987) il progetto, gestito dal Centro Francescano di Ascolto, mette in atto borse di formazione lavoro per soggetti scelti attraverso una valutazione in accordo con la Direzione della Casa Circondariale di Rovigo e in collaborazione il Provveditorato regionale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Tribunale di Sorveglianza di Padova e l’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia sede di Padova. <<La formazione al lavoro risulta essere un elemento fondamentale affinchè le persone che entrano nei circuiti della devianza ed approdano in carcere possano reinserirsi nel territorio. Altissima infatti è la percentuale di recidiva che produce la detenzione e la mancanza di risposte lavorative a fine pena comporta, nella quasi totalità dei casi, il perpetrarsi di ulteriori reati e crimini>> asserisce il presidente dell’Associazione Livio Ferrari. L’accordo con la cooperativa sociale di dare opportunità lavorativa ai soggetti coinvolti e il ruolo dei volontari, collante del percorso, sono gli elementi cardine dell’intervento sostenuto. Il progetto poi non si ferma ad offrire opportunità formative ma prosegue con altri soggetti quali aziende polesane per sondare la disponibilità all’occupazione, con le istituzioni per regolarizzare la posizione delle persone straniere, con la promozione di incontri pubblici di sensibilizzazione sul tema. Il progetto si rivolge anche a minori promuovendo percorsi di crescita e sostegno, coinvolgendo famiglie e adulti di riferimento e, laddove se ne ravvisi la necessità, anche i servizi socio-sanitari e gli istituti di istruzione.