LiberArTe
La mostra collettiva di “Stroke Survivors” a Palazzo Malmignati di Lendinara nell’ambito della Biennale di Arte Contemporanea in Veneto.
Sabato 23 settembre prende il via a Palazzo Malmignati di Lendinara la prima mostra di opere realizzate da “Stroke Survivors”, persone sopravvissute all’ictus, della provincia di Rovigo all’interno della Biennale di Arte Contemporanea in Veneto.
“LiberArte” è una mostra che documenta i lavori realizzati durante e dopo il laboratorio di Arteterapia a cui hanno partecipato le persone coinvolte dall’associazione A.L.I.Ce Rovigo nello scorso giugno, a Villanova del Ghebbo nella sala Polivalente, in un percorso condotto dall’arteterapeuta Michela Frau.
Diversi pazienti che hanno attraversato l’evento dell’ictus hanno potuto sperimentare, per un intero mese, cinque incontri a tema, di un’ora e mezza ognuno, lavorando sull’individualità dei singoli partecipanti e in relazione al gruppo.
La mostra “LiberArte” illustra attraverso gli elaborati artistici dei pazienti affetti da ictus cerebrale come l’arte e l’applicazione delle varie tecniche artistiche esercitino un effetto benefico e riabilitativo per chi sta affrontando la malattia.
L’Arteterapia è, infatti, una disciplina che utilizza il canale non verbale e permette di esprimere sensazioni, emozioni ed esperienze in modo spontaneo e libero, in un clima accogliente e di non giudizio. In questo contesto l’Arteterapia valorizza il soggetto, la sua storia personale e le sue capacità funzionali.
La sfida di portare le opere dei stroke survivors in una mostra è stata quella di far loro prendere confidenza con un modo nuovo di vivere e muoversi nello spazio dopo la malattia. I lavori realizzati con l’arteterapia aiutano la riabilitazione di mobilità perse e consentono di sviluppare metodi alternativi per sorpassare gli ostacoli insorti.
Centrale, inoltre, è il lavoro sull’emotività: il materiale artistico facilita l’espressione di immagini interne che non sempre vengono espresse verbalmente, arrivando ad usare l’arte per “riscrivere sé stessi”, combattendo le possibili ripercussioni negative della patologia, come perdita di autostima e umore depresso.
La mostra, non secondariamente, vuole essere anche uno strumento di sensibilizzazione circa l’importanza della prevenzione e della cura, e sollevare inoltre l’attenzione sull’assistenza, non solo rivolta verso i pazienti e al loro percorso di recupero, ma anche a caregiver, familiari, amici e persone che aiutano i malati, spesso travolti con loro, nell’impatto che inevitabilmente la malattia ha sulle loro vite.
“LiberArte” intende restituire ai sopravvissuti all’ictus una voce forte e chiara come il giallo intenso dei girasoli di Van Gogh o penetrante e intensa come la sua notte stellata.
Roberta Borin, presidente di A.L.I.Ce. Rovigo o.d.v., testimone diretta dell’esperienza della malattia -colpita da ictus nove anni fa- e dell’attività del laboratorio di arteterapia, commenta: <Il percorso di arteterapia è stato entusiasmante; personalmente ho vissuto ore di completo rilassamento, amicizia, condivisione, allegria e libertà. Ho messo su carta quello che sentivo tramite il collage e i colori e questo mi ha fatto sentire bene, appagata. Durante l’estate ho iniziato a conoscere i colori acrilici e mi sono lanciata a dipingere seguendo un corso on line di un’artista inglese che insegnava arte astratta. Questo corso e la mostra ”LiberArte” renderanno pubblica la cosiddetta “arte grezza”, di noi stroke survivors , la nostra Art Brut”>.
Spiega ancora la presidente Borin: <l’Art Brut è il termine che l’artista francese Jean Dubuffet ha coniato, nel 1945, per gli artisti autodidatti che presentavano le loro esperienze al di fuori dei limiti restrittivi della società. Condividendo i valori degli emarginati della società e con il desiderio di destigmatizzare la malattia mentale, Dubuffet coniò questo termine “Art Brut” che letteralmente significa “Arte Grezza”, al fine di legittimare le loro opere d’arte. Successivamente, nel 1972, Roger Cardinal (professore emerito di studi letterari e visivi presso l’Università del Kent a Canterbury) coniò Il termine Outsider Art nel tentativo di creare un equivalente termine inglese. Proprio come Dubuffet ha descritto l’Art Brut, Cardinal ha descritto Outsider Art come opere creative prodotte da artisti autodidatti che non seguono convenzioni artistiche tradizionali o accademiche e che trasmettono “un forte senso di individualità”>.
<Le persone disabili in seguito ad un ictus sono persone con tantissime cose da dire, solo che a volte non ci riescono perché non possono più parlare come prima, oppure non riescono a scrivere e comunicare, ma in realtà, continuano ad essere tutto quello che erano prima. La malattia non è altro che una parte, ma non tutta la persona: la persona continua ad esistere in tutte le sue sfaccettature e a quelle va aggiunta la malattia> chiarisce Roberta Borin.
Il progetto “LiberArte” dell’associazione A.L.I.Ce. Rovigo ha trovato il pronto sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, istituzione radicata sul territorio e vicina anche a piccole realtà di cui riconosce l’importanza e l’impatto dell’operato, <attenta a tematiche sociali e alle modalità di sensibilizzazione rivolte alla collettività>> afferma il presidente della Fondazione Giorgio Lazzarini, motivando l’intervento dell’ente. <<Il progetto offre a tutti noi una diversa prospettiva di considerare la malattia ma soprattutto la persona colpita dalla malattia in quanto, appunto, primariamente persona. Tocca dunque a chi sta intorno a loro, noi, cercare di cambiare sguardo, comprendere e favorire il dialogo e il benessere, reciproco, attraverso l’arte, linguaggio universale ed espressivo>>.
La mostra “LiberArte” è inserita nell’ambito della Biennale di Arte Contemporanea in Veneto. Verrà inaugurata sabato 23 settembre alle ore 17:30 al piano giardino di Palazzo Malmignati con l’intervento di Gianmarco Puntelli curatore della Biennale. Saranno ospiti la dott.ssa Monia Russo della Stroke Unit di Rovigo, la dott.ssa Giulia Berto fisiatra e il dott. Massimo Jannilli responsabile del reparto di riabilitazione della Casa di Cura Città di Rovigo, il presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo Giorgio Lazzarini. Coordina la presidente dell’associazione A.L.I.Ce. Rovigo Roberta Borin.
In mostra saranno esposte anche opere di Stroke survivors di AL.I.Ce. Ferrara e di due amici e soci di A.L.I.Ce. Rovigo.
Hanno collaborato al progetto anche i Comuni di Villanova del Ghebbo e di Lendinara, la Pro Loco A.P.S. di Lendinara e Cattolica Assicurazioni Ag. di Rovigo.
L’esposizione è visitabile tutti i giorni fino al prossimo 6 ottobre, dalle 16:30 alle 19:30. Info: Roberta tel. 347 7883228 email: alicerovigo@gmail.com.