MUSICA E POESIA – MUSICA E PITTURA 2023. Omaggio a Italo Calvino

MUSICA E POESIA – MUSICA E PITTURA 2023

 Italo Calvino e il Novecento

Introduzione e programma degli incontri-concerto

Presentata alla stampa con un evento aperto al pubblico martedì 3 ottobre in  Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi, la duplice rassegna Musica e Poesia – Musica e Pittura 2023, prende il via domenica 8 ottobre. Otto appuntamenti domenicali che si terranno sempre in Sala Oliva  alle ore 11.00, consecutivamente fino al 3 dicembre, con l’unica sospensione di domenica 22 ottobre. L’ingresso è libero e gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

L’edizione 2023 ha come argomento Italo Calvino e il Novecento. Intellettuale e scrittore di caratura internazionale -proposto in occasione del centenario della nascita- Calvino sarà protagonista dei primi quattro incontri, presentato secondo diversi aspetti da alcune personalità del mondo culturale cittadino: Marco Munaro, Mattia Signorini, Roberto Ragazzoni, Giovanni Boniolo. A seguire le musiche eseguite dagli allievi del Conservatorio F. Venezze di Rovigo. La seconda parte della rassegna vedrà invece, prima dei concerti, l’esposizione di alcune opere di pittori del Novecento della Pinacoteca dei Concordi, a cura di Alessandra Schiesaro.

Musica e Poesia- Musica e Pittura è promossa e organizzata da Accademia dei Concordi, Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze. La rassegna intende presentarsi come offerta culturale sempre rinnovata e opportunità di approfondimenti nell’ambito culturale artistico, oltre che occasione di socializzazione. Le tre istituzioni cittadine confermano la collaborazione finalizzata alla valorizzazione dei tesori del territorio: gli esperti che si mettono a disposizione della città in questo atteso e apprezzato appuntamento autunnale, il patrimonio artistico della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi che si svela al pubblico, i giovani talenti del Conservatorio che hanno anche una parte attiva nella formulazione della proposta musicale, oltre che come esecutori, stimolati e seguiti dai docenti, in particolare Giuseppe Fagnocchi che ha curato il coordinamento del programma.

Programma

Domenica 8 ottobre, il primo appuntamento musicale, dal titolo “Esattezza, divisione e incompletezza”, è dedicato al classicismo con il Trio in sol maggiore detto “all’Ongarese” (dalla denominazione dell’ultimo movimento) di Franz Joseph Haydn e con la riduzione cameristica del vivacissimo Finale della sua Sinfonia in sol maggiore n. 88 a cura di Domenico Nicola Percetti, per tre violini, violoncello e pianoforte. Per contrasto il concerto si conclude con due brani contemporanei che rispecchiano alcuni caratteri calviniani: “Alter ego” per violino e pianoforte di Andreina Costantini, già docente di Composizione al Venezze e “Il Visconte dimezzato”, trio per violino, violoncello e pianoforte di Nicola Elias Rigato, giovane compositore e pianista rodigino formatosi al Venezze. Interpreti gli studenti del Conservatorio Emma Berto, Sabrina Contiero, Domenico Nicola Percetti al violino, Luca Talassi al violoncello e Marina Miani al pianoforte.

In apertura di evento la relazione letteraria è affidata a Marco Munaro che introdurrà la figura e l’opera di Italo Calvino sul tema “A partire da ‘La foresta-radice-labirinto’”. <<Calvino ha interpretato con originalità una delle funzioni principi della letteratura, la funzione profetica, come testimoniano la sua produzione narrativa e saggistica, in particolare quelle Lezioni americane (Sei proposte per il prossimo millennio) apparse postume e tutte protese verso il futuro. Può giovare, a tale proposito, il confronto con due poeti a lui coetanei, e come lui autori di opere-mondo, Zanzotto e Pasolini, sul terreno dell’utopia, della lingua e del dialetto, del mito e della fiaba (tanto nell’invenzione e nella polemica letteraria, quanto nel loro dialogo epistolare). Basterà considerare il suo saggio forse più emblematico, La sfida al labirinto, dove la realtà è già “una foresta di segni” da decifrare, avrebbe detto variando Baudelaire e ribadito, in ogni riga, nel suo capolavoro, Le città invisibili.

Figlio di scienziati, Calvino resta fino alla fine intento a cogliere una possibile armonia nel disastro del mondo e nel vuoto del cosmo. Memorabili le sue letture di Ariosto e di Galileo, così importanti per la definizione della sua poetica (il nesso, anche morale, tra vedere e spiegare). Tra disincanto e ironia, astrazione teorica ed esattezza, come contrappunto alla sua proverbiale “sottrazione di peso”, Calvino scruta nello spazio siderale l’enigma della vita e il destino dell’uomo: “l’umano arriva dove arriva l’amore; non ha confini se non quelli che gli diamo” (sulla linea Lucrezio-Leopardi).

Egli è stato un architetto della parola, oltre che uno scrittore di racconti fantastici affascinato dalla musica e dalle immagini, e l’autore, secondo Maria Corti, del “più bel carteggio d’amore del Novecento” (con Elsa de’ Giorgi). Ma il più del suo tempo egli lo ha dedicato ai libri degli altri: anche per questo, non possiamo non riconoscere in lui un fratello e un maestro.>>

Domenica 15 ottobre il tema “Visibilità della narrazione” propone l’ascolto di due sonate di Ludwig van Beethoven: la Sonata in fa maggiore op. 23 “Primavera” per violino e pianoforte e la Sonata in la maggiore op. 69 per violoncello e pianoforte. In entrambe lo scorrere fluido della sequenza delle immagini sonore si associa “visibilmente” alla natura intesa sia come res extensa sia, nei movimenti lenti, come res cogitans. Protagonisti il duo Domenico Nicola Percetti violino e Marina Miani pianoforte e il duo Luca Dondi violoncello e Pietro Vaccari pianoforte.

La relazione letteraria, dal titolo “Calvino e il realismo magico: un incanto tra realtà e immaginazione” è a cura di Mattia Signorini. <<Questo incontro esplora il rapporto tra Italo Calvino e il realismo magico. Il realismo magico combina elementi realistici con dettagli magici e surreali, creando un universo unico. Calvino dà forma a un mondo letterario inedito nella letteratura italiana del ‘900, scomponendo i piani della realtà per esplorare temi come l’identità, la memoria e la natura della realtà stessa. Leggendo estratti da “Palomar” e da “Le città invisibili” vedremo come Calvino abbia unito innovativamente realtà e immaginazione, portandoci in una dimensione di sogno che se apparentemente ci allontana dalla vita quotidiana, riesce al termine della lettura a farcela comprendere meglio, ci aiuta a decifrare il codice segreto che regola i meccanismi dell’agire umano.>>

Domenica 29 ottobre il tema “Il Castello dei Destini Incrociati ovvero il Cavaliere inesistente?” propone un multiforme intreccio di disegni musicali degni dell’ars combinatoria sovente espressa da Calvino nelle sue opere. L’incipit musicale è dedicato a Johann Sebastian Bach con il contrappunto dell’Invenzione a tre voci BWV 791 che si “moltiplica” nella trascrizione di David Vicentini per trio di ottoni e pianoforte, per poi “liberarsi” nelle disimpegnate Four Vignettes di Eddie Lewis con protagonisti i soli ottoni; di nuovo Bach con il corale Wenn ich einmall soll scheiden e il movimento centrale della Sonata per violoncello e pianoforte op. 32 di Camille Saint-Saëns, trasformazione di un corale bachiano, per giungere ai “frantumi di specchio del disastro”, secondo le parole di Calvino, e alla forza di recupero di Kurt Sonnenfeld musicista ebreo internato nel campo di Ferramonti con Sonata per violoncello e pianoforte, Sonata per flauto, violino e pianoforte e tre brevi composizioni vocali. Ampio e variegato l’organico del Venezze per questo appuntamento: Camilla Masin flauto, Leonardo Sandri tromba, Elia Donegà corno, Luca Michieletto trombone, Domenico Nicola Percetti violino, Caterina Colelli e Maria Sole Feliciello violoncello, Ma Taizhe baritono, Beatrice Bruscagin, Andrea Mariani, Marina Miani pianoforte.

“La Rotonda di Rovigo, la cometa Neowise e … Gnac…!!! è il titolo della terza relazione letteraria proposta da Roberto Regazzoni. <<Il “Marcovaldo ovvero le stagioni in città” compie 60 anni e ci proietta in una epoca di delirio di onnipotenza della conquista dello spazio. Sebbene mancasse ancora un lustro alla prima impronta sul nostro satellite, Italo Calvino andava già oltre agli alberghi in orbita o sulla superficie Selenica che tutti si aspettavano per lo scoccare del nuovo millennio. Artemis deve ancora rinverdire i fasti di una epoca lontana ma in un certo senso le previsioni di un utilizzo commerciale sfrenato dello spazio stanno lentamente tramutandosi in realtà. Il nostro “peritivo” forse non apparirà sulla volta celeste ma sugli schermi dei nostri telefonini veicolati da megacostellazioni satellitari perturbando quello che una volta si definiva il cielo sublunare. Uno sfregio dello scorrere incessante delle costellazioni o un nuovo stimolo a volgere lo sguardo all’insù…??>>

Domenica 5 novembre, per “Leggerezza e rapidità”, un impaginato classico interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart con il Divertimento in si bemolle maggiore K 270 per fiati che funge da introduzione al Quintetto in mi bemolle maggiore K 452 per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto, nel quale “i fili” dedicati alla leggerezza da Italo Calvino si dipanano in diversissime combinazioni ora solistiche, ora orchestrali, ora cameristiche, fino ad una cadenza nel Rondò finale, grazie alla tersa scrittura del pianoforte e al flusso sonoro dei fiati. Il mirabile Quintetto è l’emblema principe della classicità ove tutto scorre in essenziale rapidità, senza alcuna “pesantezza” aggiunta.

Protagonisti gli studenti del Conservatorio Carlo Alberto Bacchi al pianoforte, Camilla Masin flauto, Marta Zese oboe, Enrico Moretti clarinetto, Christian Scalaprice corno e Filippo Tommasi fagotto.

La quarta e ultima relazione letteraria dedicata a Calvino, “A partire da ‘Ti con zero’” è a cura di Giovanni Boniolo. <<A partire da “Ti con zero” (del 1967) e a partire da come si scrive veramente ‘ti con zero’, vedremo di svelare le non nascoste allusioni a paradossi matematici e situazioni fisiche che Calvino con grande perizia usa come sfondo. Ma poi, come in uno specchio rovesciato, useremo i racconti calviniani contenuti nella terza parte (Ti con zero, Il conte di Montecristo, L’inseguimento e Il guidatore notturno) per addentrarci, giocando un po’, nei meandri dell’infinito attuale e potenziale, della simmetria delle leggi della fisica e delle meravigliose spirali, ritrovando, così, talvolta M. Proust e talvolta R. Musil.>>

Domenica 12 novembre con “Animalia” ci proiettiamo da un lato nella dimensione figurativa della seconda parte della rassegna, dall’altro nelle immagini letterarie del regno animale dello stesso Italo Calvino. All’arguta ironia, nel nostro caso di Guillaume Apollinaire e di Francis Poulenc di cui è proposto Le Bestiarie au Cortège d’Orphée nella versione per voce, flauto, clarinetto, fagotto e quartetto d’archi, seguono due esempi della ricerca speculativa di Olivier Messiaen sugli uccelli che si collega a nuove ricerche timbriche sugli strumenti come dichiarano i titoli del preludio pianistico La Colombe “Arancio, con venature violette” e di Le Merle Noir per flauto e pianoforte. Un ritorno alla classicità e alla “liquidità trasparente” della musica di Franz Schubert con il primo movimento del Forellen-Quintett op. 114 conclude il percorso musicale avente a protagonisti studenti sia del Conservatorio di Rovigo, sia del Conservatorio di Ferrara all’interno di un progetto istituzionale di collaborazione tra le classi di Musica da camera. Elena Maria Giovanna Pinna voce, Francesca Contò e Laura Zanardi flauto, Mattia Castaldini clarinetto, Rao Chengkan fagotto, Emma Berto e Domenico Nicola Percetti violino, Danny Vommaro viola, Matilde Pasquin e Luca Talassi violoncello, Paolo Iseppi contrabbasso, Marina Miani e Angelo Leonardo Pastorini pianoforte.

Si apre in questa giornata la parte dedicata alla pittura: il primo artista contemporaneo ad essere presentato da Alessandra Schiesaro è Toti Scialoja.

Domenica 19 novembre il percorso musicale è dedicato al “Novecento russo: leggerezza neoclassica vs intensità d’espressione” con la presentazione di due opere del secolo scorso decisamente antitetiche tra loro: da un lato la composizione come “elemento senza peso” nei Quattro Valzer per flauto, clarinetto e pianoforte di Dmitri Shostakovich, dall’altro – per dirla con le parole di Italo Calvino – la comunicazione del “peso, spessore, concretezza delle cose, dei cose, delle sensazioni” nell’ampia Sonata in la minore op. 81 per violoncello e pianoforte di Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij, dai “colori” popolari dell’Est ora densamente appassionati ora delicatamente lirici, ammantati in una forma classica armonicamente e ritmicamente in continua evoluzione. Si alternano sul palco il trio Camilla Masin flauto e ottavino, Nicolò Perlari clarinetto, Tianyu Yu pianoforte con il duo Kiara Kilianska violoncello e Francesca Antonucci pianoforte, tutti studenti del Venezze.

Sempre Alessandra Schiesaro presenta il secondo artista scelto per la rassegna, Leone Minassian e il suo Grande ghirigoro ritmico I°.

Domenica 26 novembre il tema “TELEmanNia. Sonate e concerti con molti violini” è proposto dai violini barocchi del Conservatorio Venezze che, sotto la guida di Federico Guglielmo, rappresentano un fondamentale punto di riferimento di questo settore didattico specialistico da alcuni anni. L’immagine offerta da Italo Calvino dei Viaggi di Gulliver, in particolare dei giganti di Brobdignag, è l’elemento di contatto con la singolare e coinvolgente Gulliver Suite per due violini di Georg Philipp Telemann, scritta immediatamente dopo la pubblicazione dell’opera di Jonathan Swift, nella quale alle danze dei piccoli lillipuziani (figurativamente presentati in partitura da notine velocissime come nella Chaconne) si alterna una giga degli abitanti di questa terra, rappresentati al contrario da figure “bianche”, di ampia durata. Il programma si completa con una Sonata canonica per due violini e due Concerti per quattro violini senza basso, sempre di Telemann, forse il più prolifico autore di musica in età barocca e non solo.

Giulio Turcato, con una sua Composizione, è l’artista, sempre del XX secolo, presentato da Alessandra Schiesaro.

Domenica 3 dicembre il tema “I Suoni dei Quadri” si sposta dall’obiettivo di Calvino per lasciare maggior spazio agli aspetti figurativi della rassegna. Dopo un ultimo omaggio alla molteplicità del contrappunto di Johann Sebastian Bach con la Fuga BWV 578 e con una “novella” Suite francese della compositrice del secolo scorso Yvonne Desportes, il quartetto di clarinetti del Conservatorio, formato da Matteo Brusaferro, Leo Previati, Enrico Moretti e Enrico Gibin, presenterà al pubblico dei Concordi “I Suoni dei Quadri”, Suite a più mani liberamente ispirata alle opere pittoriche presentate nella rassegna, composta da Sara Battaglini, Vanni Fiorelli, Antonio Ministeri, Andrea Orlando e Lorenzo Piantedosi, quattro studenti e un diplomato del Venezze nei corsi di Composizione e di Composizione applicata alle Immagini, un lavoro in prima esecuzione assoluta appositamente pensato e dedicato alla rassegna Musica e Poesia / Musica e Pittura 2023.

Ultimo artista in programma Achille Perilli con Spostamento graduale verso il vuoto, sempre a cura di Alessandra Schiesaro.

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